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Le ispirazioni che fanno la differenza

Nuovo anno. Qui ho elencato i cinque nuovi propositi che potrebbero aiutare a vivere un po' meglio. Ma da dove iniziare? Da dove prendere l'ispirazione? Personalmente mi ispiro tanto attraverso libri, canali Youtube e pagine Instagram. Ho intenzione di fare dei post dedicati su ognuno di questi "mezzi" perchè, se utilizzati nel modo giusto, possono essere davvero un grande supporto per trovare la motivazione e confrontarsi con milioni di persone sulla qualità delle proprie giornate.

Di seguito la mia piccola lista:

  • Dominique Loreau, L'arte della semplicità. Un libro stupendo, è diventato forse il mio preferito di sempre. Una scrittrice francese che vive da tanto tempo in Giappone e che ne ha assorbito costumi e usanze, descrive il suo modo di tornare alla semplicità esteriore ed interiore. Approfondisce ogni aspetto: ordine e pulizia della casa, alimentazione in equilibrio, cura dello spirito. Adoro il suo modo di scrivere e la sua capacità di far isolare il lettore dal suo contesto reale e catapultarlo in una dimensione mistica.
  • www.theminimalists.com. Joshua e Ryan sono due ragazzi americani con passati difficili e dolorosi. Le loro esperienze li hanno "costretti" a tornare all'essenziale. Hanno fondato insieme questo blog, diventato famosissimo negli Stati Uniti, dove parlano della filosofia del minimalismo e degli immensi benefici che dona a chi decide di adottarla. "Mettete tutti i vostri averi in scatole di cartone, come se doveste traslocare. Quello di cui avete davvero bisogno lo tirerete fuori prima di due settimane, il resto è superfluo ed è solo d'intralcio nella vostra vita".
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  • Bullet Journal. Il termine inglese "journaling" descrive una pratica a mio avviso essenziale per organizzare la propria vita, sotto tanti punti di vista. Consiste nel creare liste, tabelle, prendere appunti nella prima parte della mattinata, appena svegli (e magari davanti a un buon caffè o un the). Mettere per iscritto le proprie intenzioni e i propri obiettivi della giornata, visualizzarli e tenerli a mente aiuta a tenere il focus della concentrazione alto. Una volta portati a termine i propri compiti, si deve assolutamente mettere la spunta: catarsi assicurata! Questo canale Youtube descrive uno dei tanti modi con cui si può fare journaling.. ma è di gran lunga il mio preferito! 
  • Mindfulness. In qualsiasi momento della giornata, app come queste possono davvero fare la differenza. Bisogna sceglierle bene, ma è incredibile come riescano ad insegnare tecniche di respirazione e concentrazione nel bel mezzo di una città caotica come Roma. Provate ad utilizzarle in momenti particolarmente stressanti della vostra giornata: in mezzo al traffico, in fila alla posta con mezz'ora di pausa pranzo, la mattina prima di un esame importante.
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Tornerò a parlare nello specifico di ognuno di questi aspetti, condividendo altri strumenti preziosi che ho trovato molto utili, con un approfondimento particolare sulla nutrizione.. protagonista indiscussa del nostro benessere.

Buona organizzazione!

La bioimpedenziometria. Cosa, come e perchè

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Conoscere la composizione corporea non vuol dire conoscere solo il proprio peso, ma significa capire in modo oggettivo ed analitico da cosa è composto (muscolo, acqua, grasso) e come le componenti cambiano nel tempo. Attraverso la metodica della BIOIMPEDENZIOMETRIA (BIA) siamo in grado di analizzare lo stato di idratazione (valutando eventualmente stati di ritenzione idrica o disidratazione e lo stato nutrizionale), valutare la quantità di muscolo e grasso corporeo, stimare il metabolismo basale.

L'analisi vettoriale di impedenza tramite monogramma Biavector (BIVA = Bioelectrical Impedance Vector Analysis) offre uno schema interpretativo immediato circa lo stato idrico e nutrizionale del soggetto. Numerosi studi hanno dimostrato che non esistono metodiche in grado di valutare in maniera precisa i vari componenti corporei (% di massa grassa, % di massa magra, ecc.). Le misure biolettriche individuali rilevate dal sensore  vengono elaborate da un software specifico che non si limita a fornire le stime dei compartimenti corporei: grazie al grafico esclusivo Biavector, permette di valutare direttamente e senza errori lo stato di idratazione, la quantità e la qualità di cellule all'interno dei tessuti. L'analisi si basa su un test semplice e non invasivo. E' sufficiente applicare 4 elettrodi adesivi al soggetto disteso sul lettino.

  • Controlli periodici facilitano la comprensione dei cambiamenti di composizione corporea, valutando, al di là del peso corporeo, la reale modificazione del tessuto magro e grasso.
  • L'esame BIA eseguito con gli strumenti Akern non è pericoloso, può essere effettuato su tutte le tipologie di soggetti: donne in gravidanza, neonati, anziani, ecc.
  • Oltre 30 anni di ricerca e migliaia di studi delle più prestigiose cliniche e centri di ricerca in tutto il mondo sono una garanzia dell'efficacia e della sicurezza del metodo.

Quali sono gli obiettivi?

  1. Identificare lo stato reale della composizione corporea all'inizio di un percorso nutrizionale, non limitandosi solo al peso corporeo ma valutando in maniera precisa la qualità e la quantità di liquidi, cellule di grasso dei quali il corpo è composto.
  2. Modificare la normale alimentazione per curare, controllare o correggere errori alimentari o squilibri metabolici.
  3. Controllare l'equilibrio idro-elettrolitico, che è la base di partenza per migliorare vitalità, conicità e forza muscolare
  4. Coprire tutti i fabbisogni di energia e nutrienti.

La qualità del lavoro che possiamo svolgere insieme sarà di gran lunga superiore.

Vi aspetto!

Verso il "gluten friendly"

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Al giorno d'oggi i celiaci hanno a disposizione una gran quantità di prodotti, che però non risultano sempre appetibili e salutari. Dall'Università di Foggia arriva una novità. Un brevetto di un metodo che non eliminerebbe il glutine nella preparazione di prodotti industriali, ma che ne cambierebbe le proteine, che subiscono cambiamenti tali da non scatenare – nel soggetto affetto da celiachia – la cosiddetta “cascata infiammatoria”, meglio nota come «intolleranza al glutine».

Si passerebbe quindi dal "gluten free" al "gluten friendly"... con tutta una serie di riscoperte e vantaggi per i soggetti celiaci.

http://www.unifg.it/notizie/gluten-friendly-importante-scoperta-alluniversita-di-foggia

I superfoods

superfoods

Tante volte abbiamo sentito parlare di cibi o bevande "miracolosi" che sembravano poter rivoluzionare la nostra vita: effetto dimagrante, drenante, antiossidante, elisir di lunga vita, riduzione del colesterolo. E magari qualche volta non abbiamo resistito a comprarli e  provarli, spinti dalla curiosità e dal potere eccezionale della pubblicità.

Questo trend trova la sua massima estensione negli Stati Uniti, dove la moda dei "Superfoods" (super cibi, per l'appunto) sta spopolando. Alimenti dalle presunte proprietà miracolose sembrano poter porre rimedio a chili di troppo e a problemi di salute, e di poter sostituire quello che invece non andrebbe mai sostituito, una dieta varia ed equilibrata combinata ad attività fisica costante. Le celebrities lo sanno bene: basando il loro lavoro principalmente sull'immagine, spesso si rivelano promotori e pionieri nell'utilizzo dei Superfoods. I più famosi ad oggi?

Acqua di cocco. E' un'ottima bevanda idratante, ma in Italia ancora non è molto diffusa. Contiene potassio, magnesio, calcio, sodio e fosforo, e in media una confezione da 330 ml contiene 50-80 calorie.  A basso contenuto di grassi e colesterolo, rappresenta una buona fonte di vitamina C e vitamine del gruppo B.

L'acqua di cocco è è indicata come un sostituto delle bevande energetiche e artificiali per per bilanciare gli elettroliti persi con la sudorazione durante l'attività fisica. Lo zucchero non è raffinato, e non contiene caffeina, additivi o conservanti. La FAO ha pubblicato una tabella di comparazione fra l'acqua di cocco e le bevande energizzanti (qui potete visualizzarla). Come è evidente, per un quantitativo di carboidrati (zuccheri) inferiore si assumono più sali minerali ma meno sodio. 

Tutto ciò però non rappresenta assolutamente una valida sostituzione all'idratante per eccellenza, l'acqua. Priva di calorie, naturale. D'altronde ne siamo composti di circa il 70%!

Mandorle attivate. Lo chef australiano Pete Evans ha dichiarato più volte di consumare giornalmente modeste quantità di mandorle attivate, decantandone le proprietà. L'attivazione è un processo che consiste nell'immergere i semi i in acqua per circa 12-24 ore per poi farli essiccare lentamente. Con questo metodo si avvia  il processo di germinazione, che provoca cambiamenti nel seme: si cominciano a demolire alcune proteine, amidi ed olii per produrre forme di energia utili per il giovane germoglio. Ma anche la composizione chimica del seme cambia: in particolare, l'acido fitico si riduce. L'acido fitico (o acido inositol-esafosforico) è la principale forma di deposito di fosforo in molti tessuti vegetali ma non è digeribile per gli umani, inoltre rende inassorbibili alcuni importanti microelementi come zinco e ferro, e in misura minore anche macroelementi come calcio e magnesio. 

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Numerosi studi riguardo cereali e legumi dimostrano come l'ammollo e/o la germinazione diminuiscano la quantità di acido fitico nel seme, ma ancora non esistono prove scientifiche solide per dimostrare che ciò accada anche in mandorle o altri frutti a guscio.

Ciò che sappiamo per certo è che mandorle e noci - attivate o meno - hanno importanti effetti sulla salute: una manciata al giorno può aiutare a proteggersi contro il colesterolo alto, le malattie cardiache e il diabete, così come aiutare a gestire il peso e l'appetito. Last but not least, 500 gr di mandorle attivate costano quasi 20 dollari. Chi è davvero disposto a farle in casa?

Bacche di Goji. Ultimamente se ne è parlato tanto, forse troppo. Probabilmente il Superfood più famoso del 2013, le bacche di Goji provengono da un arbusto spontaneo, il Lycium barbarum, che appartiene alla famiglia delle  Solanaceae (pomodori, melanzane, patate). Originarie del Tibet, le sono state attribuite mille proprietà, fra cui spiccano quelle dimagranti ed antiossidanti. Sono una buona fonte di vitamina C, vitamine E ed A, fitonutrienti protettivi e minerali come calcio, ferro, potassio, magnesio, zinco. Contengono un quantitativo modesto di sodio (circa 20 volte superiore a quello di frutti di bosco ed uva!).

Non danno senso di sazietà, per cui il rischio è quello di esagerare con le quantità (esattamente come succede con mandorle e noci) e di ottenere gli effetti contrari a quelli desiderati. Proprio riguardo a quest'ultimo punto, è assolutamente necessario consultarsi con il proprio medico curante nel caso in cui il consumatore di bacche di Gojisia in terapia per il diabete, per l’ipertensione, o con farmaci anticoagulanti come ad esempio il Warfarin (Coumadin®). Sono inoltre identificate come possibili allergeni in soggetti già predisposti. Però però pero: non contengono nulla che non sia già presente nelle stesse quantità nella normale frutta da tavola, come gli agrumi, le more, i lamponi, i frutti di bosco in genere, l'uva.

Anche per loro, il costo è decisamente sproporzionato. E' decisamente meglio continuare a riempire la propria tavola con la frutta che mangiamo da sempre. Parola di portafoglio salvato!


Bibliografia
- Jean WH et al. (2009): The Chemical Composition and Biological Properties of Coconut (Cocos nucifera L.) Water. Molecules, 14:5144-5164.
- Azeke AA et al. (2011): Effect of germination on the phytase activity, phytate and total phosphorus contents of rice (Oryza sativa), maize (Zea mays), millet (Panicum miliaceum) sorghum (Sorghum bicolour) and wheat (Triticum aestivum). J Food Sci Tech, 48(6):724-729.
- Seeram NP (2008): Berry fruits: compositional elements, biochemical activities, and the impact of their intake on human health, performance, and disease. J Agric Food Chem., 56(3):627-9.
- Lam AY, et al. (2001): Possible interaction between warfarin and Lycium barbarum L. Ann Pharmacother, 35(10):1199-201.